Sicuramente le società di trasporto pubblico che, nella
nostra Provincia, si dividono il settore, hanno in comune un fattore: i
trasportati.
Potrebbe sembrare un’affermazione scontata , ma in realtà è
il punto di partenza per poter continuare, ribadendo una certezza comune a
tutti coloro che usufruiscono del servizio (anche se è eufemistico definire in
tal modo quello che offrono tali società, se non attribuendogli un senso a
sfondo sessuale): trasportato uguale animale.
A conferma di tale assunto basta considerare:
- gli animali non hanno la necessità di espletare bisogni fisiologici (sui treni non esistono le toilette e sia FFSS che COTRAL, con i loro orari “flessibili”, non permettono neppure una sorta di autoregolamentazione dell’individuo);
- le condizioni di pulizia dei carri bestiame sono identiche a quelle dei treni e dei pullman;
- i sedili disponibili permettono solo il trasporto in piedi come gli animali;
- la densità di affollamento sui mezzi è simile a quella dei carri bestiame;
- eventuali richieste, anche di sola informazione, al personale trovano la stessa risposta (in modi e esaustività) che trovano le esigenze degli animali.
L’unica differenza sostanziale è il costo: indubbiamente il
costo del trasporto di un essere umano è spanometricamente superiore a quello
di un animale (anche di un vegetale) e potrebbe essere diminuito se, invece di
treni e pullman (che notoriamente, solo in Italia, hanno un costo superiore) si
utilizzassero i TIR che, a parità di condizioni, offrono più posti disponibili
nel cassone.
Un consiglio ai lettori che usufruiscono del servizio:
invece di costituire comitati o di iscrivervi ai sindacati, iscrivetevi alla
Lega per la protezione degli animali. Essere qualificati come specie protetta e
attribuire ai treni e pullman la qualifica di riserva naturale permette di
ottenere certamente un maggiore interesse e una piena tutela dei diritti.
MEDITATE GENTE!
Cris
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