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lunedì 17 dicembre 2012

Nuovi riferimenti: la Dot.ssa Alessandra (Araba Fenice) Fiorillo



Negli ultimi tempi stanno nascendo ,sempre più spesso, circoli culturali/teatrali sotto l’iniziativa dei nostri cittadini ed a cui partecipano giovani e meno giovani. In rappresentanza di questa “onda” di interesse crescente verso attività culturali, abbiamo intervistato la Dott.ssa Alessandra Fiorilli, presidentessa dell’associazione culturale “Araba Fenice” che, grazie ai suoi spettacoli, sta avendo un enorme successo nel territorio.
- Come è nata l'associazione culturale araba fenice? Cosa le ha fatto decidere di iniziare un simile lavoro?
L’Associazione Culturale “Araba Fenice” nasce nel settembre 2008, anno, questo, nel quale ho concretizzato molti altri miei progetti. Risale al 2008, infatti, l’apertura, insieme a mia sorella Lorenza, Psicologa, del Centro di Tutoring Scolastico e Professionale “Atena” e la pubblicazione del mio primo romanzo, “Arri Arri cavalluccio”, presentato il 5 agosto, con la recensione del Professor Rocco Paternostro, Docente di Letteratura e Critica letteraria presso la Facoltà di Lettere dell’Università “La Sapienza” di Roma. Dopo la grandissima emozione provata davanti ad una platea di centinaia di persone che mi hanno abbracciato dopo la presentazione del mio primo romanzo, (incentrato sul profondo legame d’amore che mi ha unito a mio nonno materno Pasquale), ho capito che avrei potuto fare molto di più. Così, decido di fondare un’associazione culturale con la quale organizzare i miei eventi letterari e teatrali. Sono sempre un’amante del palcoscenico, da quando, bambina, m’incantavo a vedere in televisione le commedie del grande Edoardo De Filippo. Ma non ho mai pensato, sino al 2008, di fare teatro e soprattutto di scrivere commedie. Invece, come succede nelle favole, in poche settimane nasce l’Associazione Culturale “Araba Fenice”, scrivo la mia prima commedia “Si affittano camere” e divento, come per magia, anche la protagonista e la regista delle mie opere teatrali. Il mio primo debutto non lo scorderò mai: era sabato 13 dicembre e presso la “Sala degli Specchi” del Paradiso sul Mare di Anzio, sono salita sul palco con il cuore che batteva a mille. Sono andata in scena anche domenica 14 e quella due giorni di teatro è servita alla mia associazione per raccogliere fondi in favore dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma. Per il nome “Araba Fenice”, invece, ho preso spunto dal modo in cui molto chiamarono mia madre, subito dopo la prematura scomparsa di mio padre avvenuta nel 2005: lei è rinata dalle ceneri, come l’uccello mitologico e ha saputo dare forza anche a noi figlie. Mia madre è ancora oggi un punto cardine dell’intera mia attività letteraria e teatrale: legge ogni mio romanzo prima che venga spedito alla casa editrice ed è il supervisore alla regia e all’organizzazione di tutti i miei spettacoli teatrali. Nonostante io sia impegnata su più fronti( titolare del Centro Atena, Presidente dell’Associazione Culturale “Araba Fenice”, scrittrice, giornalista, direttore responsabile di un periodico, autrice teatrale iscritta alla S.I.A.E, regista e attrice) non considero nessuna di queste attività dei lavori: per me sono delle passioni, che mi stanno regalando soddisfazioni ed emozioni.
- Quali sono le difficoltà a cui è andata incontro nella gestione e nello sviluppo dell'associazione? come le ha risolte?
Sinceramente non ho incontrato nessuna difficoltà né nella gestione né nello sviluppo dell’associazione.
- I suoi attori sono a maggioranza "di strada",quindi spesso partono privi di esperienza. Come li prepara per lo spettacolo?
Il giorno della consegna dei copioni, illustro la storia e do delle indicazioni generali su come dovrebbe essere interpretato ciascun personaggio. Durante le prove, che sono una sorta di “work in progress”, correggo o smusso qualche piccola imperfezione.
- Sappiamo che gli spettacoli messi in scena sono originali scritti da lei. La domanda è: progetta i personaggi basandosi sugli attori che ha a disposizione o l'assegnazione dei ruoli è postumo?
Ho la fortuna di avere dei bravissimi interpreti, ciascuno di loro con caratteristiche e peculiarità che vengono apprezzate dal pubblico, quindi perché non costruire dei personaggi proprio su di loro?
- Quali sono le competenze che si debbono avere per gestire un gruppo teatrale? ci sono dei corsi che lei consiglia di frequentare?
Ci vuole passione, impegno ed entusiasmo. Sono una perfezionista e non lascio mai nulla al caso. E poi il mio gruppo teatrale, prima ancora di essere un gruppo teatrale è un gruppo di amici che la domenica pomeriggio, dopo pranzo, si incontra per provare una nuova commedia. Sono comunque fiera di essere riuscita ad amalgamare persone differenti tra loro per età e carattere. La soddisfazione più grande è quella di vedere gli adolescenti mettersi a parlare fitto fitto con gli interpreti più anziani, durante qualche pausa delle prove. E poi il loro entusiasmo mi sprona ad andare avanti e a fare sempre meglio. Confesso che non ho avevo nessuna esperienza teatrale, basti dire che ero così timida da bambina che non partecipavo neanche alle recite di fine anno scolastico. Poi, però le ossa me lo sono fatte sul campo, proprio come è accaduto anche nel campo del giornalismo. Ricordo ancora quello che mi disse un giornalista professionista, all’inizio della mia carriera: “Sei giovanissima, hai appena 15 anni ma sei brava, molto brava. Non avrai bisogno di frequentare nessuna scuola, perché nessuna scuola può darti quello che hai già e poi ciò che conta è l’esperienza sul campo”. Credo sia un discorso che si possa traslare anche al mondo teatrale. Ma ovviamente non mi ritengo nella posizione di poter consigliare o sconsigliare la frequenza alle varie scuole teatrali, alcune delle quali sono i pilastri del teatro contemporaneo. Siamo in democrazia e ciascuno può fare liberamente le proprie scelte.
- Ha suggerimenti o qualcosa da dire a chi vorrebbe aprire, od ha già aperto, un' associazione culturale/teatrale?
Lasciatevi guidare dalla passione e dal cuore: non sbaglierete mai.
-Vuole aggiungere qualcosa che non è stato menzionato prima?
Mi piacerebbe che i giovani possano ,attraverso questa intervista, trovare la forza di credere ai propri sogni perché se si è bravi e talentuosi non è impossibile che si realizzino. Io mi sono avvicinato al mondo del giornalismo che avevo 15 anni e non conoscevo nessuno, né ero figlia d’arte: dal 2009 sono Direttore Responsabile del periodico “BCC Nettuno Informa”. Non ho preso parte a nessuna recita scolastica: ora sono un’autrice teatrale iscritta alla S.I.A.E. e ho già scritto, diretto e rappresentato 13 commedie e la quattordicesima verrà portata in scena il prossimo 16 dicembre. Volevo scrivere un libro sulle missioni all’estero degli uomini dell’Esercito Italiano e sulla straordinaria realtà dei Carabinieri: lo Stato Maggiore della Difesa e il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri mi hanno concesso l’autorizzazione a far ciò. Volevo fare la scrittrice: il 2 dicembre presenterò il mio settimo libro. Ragazzi, i sogni, se ci credete veramente e vi impegnate, dando sempre il massimo, si possono realizzare.

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